una foto che raffigura il casale situato in Castellabate Salerno AV. questo casale di origine ottocentesca e' stato rimesso a nuovo e ritrutturato in modo da sembrare un casale toscano nel cuore del ciclento

Casale il saùco

Un Casale Toscano nel mare del Cilento

La casa di campagna in pietra, che risale al 1884, è stata restaurata con cura e trasformata in 7 appartamenti confortevoli e prestigiosi, a 5 minuti dalle spiagge sabbiose e dal cuore di Castellabate.

Immersa nella campagna con vista sulle colline da un lato e verso il mare dall'altro, la posizione è ideale per godersi pace e tranquillità.

una foto che raffigura il casale situato in Castellabate Salerno AV. questo casale di origine ottocentesca e' stato rimesso a nuovo e ritrutturato in modo da sembrare un casale toscano nel cuore del ciclento
foglia di cipresso
foglia di cipresso

Simbolo di longevità e bellezza immutabile attraverso le epoche, è stato utilizzato nei giardini conferendo un aspetto ordinato e curato al viale

Varca la soglia di Casale Il Saùco e immergiti in un regno dove l'eleganza rustica prende il sopravvento.

olive

Gli ulivi che circondano il nostro casale mantengono vivo il suo legame con il passato.

Ferro battuto

Il ferro battuto è stato impiegato per arricchire l'aspetto esteriore del casale. Si possono notare dettagli con questa lavorazione in tutta la villa, dal cancello alle maniglie

La posizione strategica di Casale Il Saùco, a pochi minuti dal mare , aggiunge un tocco costiero al nostro fascino. Potrai facilmente passare dalla tranquillità della tenuta alle spiaggie, creando un perfetto equilibrio tra rifugio in campagna e fuga al mare.

La struttura in pietra con finiture in legno invecchiato, testimone silente del passare del tempo, è stata restaurata con cura per conservare la sua autentica essenza.

pietra di tufo

Tipicamente utilizzata per le murature a secco, è una pietra lavica dalle tonalità color avorio che contraddistingue l'aspetto del casale

legno di castagno

La scelta del legno di castagno invecchiato enfatizza l'antica ruralità della struttura, creando contrasti cromatici forti con il resto del casale

Terracotta

Grazie alla sua durabilità e al fascino rustico, la terracotta è stata utilizzata per secoli come materiale per pavimentazioni. I suoi mattoni o piastrelle offrono un'atmosfera accogliente e caratteristica

Gli interni fondono armoniosamente il design tradizionale con il comfort moderno, emanando calore in ogni dettaglio, dalle travi di legno a vista agli arredi accuratamente scelti.

marmo travertino

Questa pregiata pietra calcarea è stata impiegata nella creazione delle gradinate del casale, rendendolo più elegante ed accogliente

ceramica vietrese

I colori vibranti e i motivi tradizionali della ceramica vietrese si integrano armoniosamente con lo stile rustico del casale, trasformando ogni ambiente in uno spazio accogliente e ricco di carattere.

Le piastrelle dipinte a mano e gli elementi in ceramica, realizzati con maestria artigianale, conferiscono agli interni un tocco di autenticità e raffinatezza.

Varca la soglia di Casale Il Saùco e immergiti in un regno dove l'eleganza rustica prende il sopravvento.

LA STRUTTURA IN PIETRA CON FINITURE IN LEGNO INVECCHIATO, TESTIMONE SILENTE DEL PASSARE DEL TEMPO, È STATA RESTAURATA CON CURA PER CONSERVARE LA SUA AUTENTICA ESSENZA.

GLI INTERNI FONDONO ARMONIOSAMENTE IL DESIGN TRADIZIONALE CON IL COMFORT MODERNO, EMANANDO CALORE IN OGNI DETTAGLIO, DALLE TRAVI DI LEGNO A VISTA AGLI ARREDI ACCURATAMENTE SCELTI.

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CASTAGNO
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Scopri il Cliento

Casale il Saùco è situato in una posizione ideale per scoprire uno dei segreti meglio custoditi d'Italia, il Cilento. Territorio inesplorato dal turismo internazionale, la regione offre città affascinanti, bellezze naturali, attrazioni storiche ed eccellenza gastronomica.

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comunioni

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SORBO

Elea-Velia

Sorbo si riferisce all'albero dai frutti deliziosi e versatili molto apprezzato dagli antichi Romani. La pianta di Sorbo era apprezzata sia per le sue qualità ornamentali che per il suo utilizzo culinario e medico.

fascino botanico

La pianta di Sorbo è caratterizzata dal suo tronco slanciato, foglie composte pinnate e grappoli di piccoli fiori bianco-crema che sbocciano a fine primavera. Man, mano che le stagioni avanzano, questi fiori lasciano il posto a grappoli di piccoli frutti rossastri-marroni che maturano a fine estate e all'inizio dell'autunno..

delizie culinarie

I Romani avevano un particolare attaccamento per i frutti della pianta di Sorbo. Quando completamente maturi, le piccole bacche simili a mele sono dolci e leggermente acidule. I Romani apprezzavano questi frutti freschi, valorizzandone il sapore unico e la qualità rinfrescante, specialmente durante i mesi più caldi.

versatilità nel consumo

I frutti del Sorbo non erano solo consumati freschi, ma venivano anche utilizzati in varie preparazioni culinarie. I Romani per assaporarne la dolcezza durante tutto l’anno facevano conserve e marmellate con i frutti. La versatilità del Sorbo si estendeva anche alla produzione di vini e liquori, conferendo un gusto distintivo a queste bevande.

Usi Medicinali

Oltre all’uso culinario, i Romani riconoscevano alla pianta di Sorbo potenziali proprietà terapeutiche. Si pensava infatti che i frutti avessero benefici digestivi, e quindi varie parti della pianta venivano utilizzate in rimedi tradizionali. I Romani, con il loro vivo interesse per l’applicazione di rimedi medici naturali, apprezzavano il Sorbo particolarmente per i suoi potenziali contributi al benessere.

Simbolismo e Valore Ornamentale

La pianta di Sorbo aveva anche significato simbolico e ornamentale. I Romani infatti ammiravano l'albero per la sua graziosa apparenza, specialmente quando adornato da grappoli di frutti maturi, trovando spesso posto nei giardini romani, e contribuendo alla bellezza estetica degli spazi all'aperto.

rilevanza culturale

La pianta di Sorbo divenne legata alla cultura romana, trovando spazio nelle pratiche culinarie, nelle celebrazioni e persino nella letteratura. I frutti erano specialmente apprezzati durante le occasioni festive, aggiungendo un tocco di dolcezza agli incontri

Immergiti nell'affascinante storia della Baia del Saùco prenotando il tuo soggiorno presso la nostra struttura, un Casale Toscano nel mare del Cilento. Scopri di più

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Sorbo
Sorbo si riferisce all'albero dai frutti deliziosi e versatili molto apprezzato dagli antichi Romani. La pianta di Sorbo era apprezzata sia per le sue qualità ornamentali che per il suo utilizzo culinario e medico. La Pianta di Sorbo è . . .

Maestrale

Elea-Velia

Maestrale si riferisce al vento ben noto e caratteristico del Mediterraneo, spesso associato a condizioni atmosferiche chiare e fresche..

Un Porto Mistico nella Baia di Saùco

Nell'antica era romana, lungo le coste scoscese del Mar Tirreno, vi era un porticciolo strategico per I marinai romani situato nella Baia del Saùco ai piedi del monte Tresino. Questo porto, noto a marinai ed esploratoriesperti, custodiva un segreto mistico che plasmava il destino di coloro che salpavano dai suoi moli.

benedizione divina

Tresino non era solo un porto ordinario; ma era benedetto dagli scherzi degli dei, in particolare da Eolo, il custode dei venti. Si diceva infatti che la Baia del Saùco fosse il luogo preferito di Eolo e che per questo gli avesse conferito un dono unico: il potere del vento Maestrale. Ai tempi si pensava che questo vento, delicato eppure potente, fosse il respiro dello stesso Eolo, che guidava le navicon un tocco di favore divino.

Zeffiro Eoliano

Il vento Maestrale, conosciuto anche come "Zeffiro Eoliano" tra i marinai, divenne un compagno fidato delle barche romane che partivano da Tresino. Si diceva che non appena i marinai issavano le vele, invocando la benedizione di Eolo, il Maestrale scendesse elegantemente dalle montagne circostanti Tresino e cullasse le imbarcazioni nel suo abbraccio gentile.

Tocco Trasformativo

Il tocco del vento era trasformativo. Riempiva le vele con un soffio divino, spingendo le navi in avanti con una velocità e una grazia senza pari. I marinai si meravigliavano della facilità con cui navigavano le acque spesso ingannevoli del Mar Tirreno, facendo danzare le loro imbarcazioni tra le onde come guidate da mani invisibili.

Status Leggendario

Il vento Maestrale divenne materia leggendaria tra i marinai romani. Racconti del porto incantato di Tresino e del benevolo Zeffiro Eoliano si diffusero nella comunità marittima, attirando marinai da ogni dove che cercavano l'aiuto magico del vento nei loro viaggi.

Gratitudine e Partenza

Mentre le navi romane lasciavano Tresino alle spalle, esprimevano gratitudine ad Eolo per il dono del Maestrale. E così, la leggenda del porto di Tresino e del mistico vento Maestrale divennero una parte della storia marittima dell'antico Impero romano.

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Maestrale
Maestrale si riferisce al vento ben noto e caratteristico del Mediterraneo, spesso associato a condizioni atmosferiche chiare e fresche. Nell'antica era romana, . . .

marinelle

Elea-Velia

Marinelle si riferisce all'insenatura della Baia del Saùco che fungeva da vivace centro commerciale per i Romani. Le navi, che attraccavono nelle acque riparate di Marinelle erano cariche con merci di ogni tipo.

Scambio culturale

L'insenatura di Marinelle, essendo un punto di interazione culturale, attirava l'insediamento di ville romane lungo la costa. I Romani dell'élite imperiale, cercando opportunità sia per il tempo libero che per gli affari, sceglievano questa posizione panoramica per i loro ritiri.

Rilevanza Archeologica

Le esplorazioni intorno a Marinelle potrebbero rivelare altre prove archeologiche della presenza romana, tra cui resti di strutture, manufatti e forse anche le fondamenta delle ville romane. Queste scoperte offrirebbero preziose conoscenze sulla vita quotidiana dei Romani a Tresino e sulla loro interconnessione con l'ambiente costiero.

In sintesi, l'insenatura di Marinelle era un fulcro della vita romana a Tresino. Il suo ruolo come centro commerciale, rifugio di pesca, crocevia culturale, guida navigazionale e tesoro archeologico aggiunge strati alle storie dei Romani in questa regione costiera, arricchendo la nostra comprensione delle loro attività storiche e connessioni.

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Marinelle
Marinelle si riferisce all'insenatura della Baia del Saùco che fungeva da vivace centro commerciale per i Romani. Le navi, che attraccavono nelle acque riparate di Marinelle erano cariche con merci di ogni tipo. L’insenatura . . .

libeccio

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Il Libeccio si riferisce al vento caldo e umido che ha origine nel deserto del Sahara e si sposta verso nord attraverso il Mar Mediterraneo. Il Libeccio é uno dei venti caratteristici del clima Mediterraneo e può portare condizioni meteorologiche tempestose, specialmente durante i mesi invernali.

il porto incantato di tresino

Durante l’Impero Romano, lungo le pittoresche rive del Mar Tirreno, il porto nascosto di Tresino custodiva un segreto che incantava sia i marinai che gli esploratori. Questo porto pittoresco era benedetto non solo dagli dei, ma anche dal capriccioso vento del Libeccio, una forza della natura stravagante che sarebbe diventata una compagna leggendaria per le barche romane che salpavano da Tresino.

Leggende di Aeolus e il Dispettoso Libeccio

La leggenda narra che il porticciolo di Tresino beneficiava di una connessione unica con gli dei, in particolare con il dio Eolo, il custode dei venti che si dilettava a spedire ventate di Libeccio, un vento, noto per la sua natura imprevedibile eppure benevola a guidare le navi romane nei loro viaggi marittimi.

Infatti mentre le barche romane lasciavano il riparo del porto di Tresino, il Libeccio vorticava intorno a loro come una guida invisibile, riempiendo le vele con una brezza di energia e spingendole in avanti con un tocco di incanto.

La danza del libeccio con i marinai

I marinai raccontavano storie della natura capricciosa del Libeccio, che a volte soffiava con una carezza delicata le imbarcazioni romanee altre sfidava giocoso le loro abilità di navigazione. Eppure, nonostante le sue burle, il Libeccio divenne un alleato indispensabile per coloro che partivano da Tresino

I racconti del Libeccio

I racconti del porto incantato e del dispettoso eppure benevolo Spirito Eoliano si diffusero in lungo e in largo tanto che I marinai attratti dalla promessa di assistenza del Libeccio, cercavano il porto di Tresino per invocare Eolo prima di salpare per le loro imprese maritime.

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Libeccio
Il Libeccio si riferisce al vento caldo e umido che ha origine nel deserto del Sahara e si sposta verso nord attraverso il Mar Mediterraneo. Il Libeccio é . .

baia

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Baia si riferisce alla Baia del Saùco, un area che, secoli fa, nel cuore dell'Impero Romano, faceva da sfondo a scambi marittimi commerciali e culturali nel porto di Tresino.

navigando le acque azzurre

I marinai romani, navigando con maestria le acque azzurre del Mar Tirreno, trasportavano navi cariche di ricchezze provenienti da terre remote. Mentre si avvicinavano al vivace porto di Tresino, l'aria era permeata dalle dolce fragranze delle uve mature e l’olio nuovo portate dalla brezza.

il vivace porto di tresino

Il porto di Tresino si trasformava in un mercato vivace dove marinai romani e commercianti locali si impegnavano in un animato scambio di merci. Anfore di olive rigogliose, pesci succulenti, grappoli d'uva e sacchi di grano venivano caricati sulle navi romane.

danza culturale con le terre lontaNE

Il porto di Tresino non era solo uno scalo per le merci locali ma un crocevia marittimo che invogliava a una danza culturale con terre lontane. Infatti, le navi romane, oltre a trasportare tesori locali, intraprendevano viaggi per procurarsi merci esotiche tra cui spezie, prodotti artigianali, marmo, rotoli di seta e papiro, portando un mosaico di influenze culturali.

Tipicamente con il sole che si tuffava sotto l'orizzonte, i marinai romani salutavano la popolazione locale, portando con sé storie condivise di un rifugio costiero e di imperilontani.

Questo legame persiste nella scogliera di Baia di Saùco, dove é possibile immaginare gli affascinanti intrecci del Villaggio di Tresino con l’Impero romano.

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Baia
Baia si riferisce alla Baia del Saùco, un area che, secoli fa, nel cuore dell'Impero Romano, faceva da sfondo a scambi marittimi commerciali e culturali nel porto di Tresino. I marinai romani . . .

tresino

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Tresino - L'Odissea Greca: L'appartamento Tresino prende il nome dal monte Tresino, che trae il suo nome dalla presenza della popolazione greca "Trezeni", che, dopo essere stata esiliata da Sibari, intraprese un viaggio alla ricerca di una nuova casa. Guidati dai venti e dal richiamo del mare, trovarono conforto e opportunità nella pittoresca zona di Tresino.

Rifugio Costiero - Il Benvenuto della Natura

Quando i Trezeni arrivarono al rifugio costiero, l'attrattiva del paesaggio li abbracciò come un amico ritrovato da tempo. Le acque azzurre del Mar Tirreno si estendevano davanti a loro, offrendo la promessa di abbondanza e tranquillità. La vegetazione lussureggiante e le colline ondulate li accolsero a terra, fornendo terreno fertile per la coltivazione.

Le Tre Baie - L'Identità Costiera di Tresino

Le tre distinte incisioni della costa - le baie di Saùco, Stajno e Lago - divennero parte integrante dell'identità di Tresino. I Trezeni, apprezzando le caratteristiche uniche della loro nuova casa, si riferirono affettuosamente a questi insenature costiere come "treseni", un termine che racchiudeva le tre curve incantevoli della loro amata terra.

Treseni - Abbracciare i Paesaggi Unici

In questo abbraccio tra terra e mare, i Trezeni trovarono rifugio e prosperarono. Il loro insediamento si sviluppò in una comunità vivace, dove gli echi delle tradizioni greche si fondevano con le melodie delle onde tirreniche.

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Tresino
Tresino si riferisce al monte Tresino, che trae il suo nome dalla presenza della popolazione greca "Trezeni", che, dopo essere stata esiliata da Sibari, intraprese un viaggio alla ricerca di una nuova casa. Guidati dai . . .

SAùCO

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Saùco si riferisce alla magnifica villa arroccata sulle scogliere della Baia del Saùco durante I giorni d'oro dell'Impero Romano. Lo splendido palazzo, che dominava l'incantevole porto di Tresino, fu testimone di racconti di opulenza, intrighi e dell'inestimabile bellezza della vita costiera.

Un Palazzo di Opulenza | Il Lussuoso Rifugio di Saùco

La villa era un rifugio di lusso e raffinatezza. I suoi grandi archi e colonne di marmo echeggiavano la maestria architettonica romana, mentre i suoi giardini spaziosi costernati di flora vibrante abbracciavano la scogliera del porto di Tresino. Gli interni della villa erano adornati con squisiti affreschi raffiguranti scene marittime, catturando l'essenza della potenza navale romana e la bellezza della Baia del Saùco.

commissione di eleganza | la nascita del saùco

La leggenda narra che la costruzione della villa fu commissionata da un ricco senatore romano che, affascinato dalla bellezza panoramica della Baia del Saùco e dalla posizione strategica che domina il porto di Tresino, cercò di creare un rifugio che riflettesse la magnificenza della cultura romana

Bravura Strategica | La Posizione Calcolata della Villa del Senatore

Il senatore, un acuto amante degli affari marittimi, scelse il sito per la villa con meticolosa precisione, utilizzandola come rifugio per discussioni diplomatiche, mentre dalle sue terrazze osservava la frenetica attività del porto sottostante.

Soirée Culturali

La villa divenne eventualmente un rifugio per la nobiltà romana, che si riuniva per sontuosi banchetti, dibattiti intellettuali e celebrazioni. Con il tramonto all'orizzonte, gettando una calda luce sulle imbarcazioni locali, gli abitanti della villa si riunivano tipicamente nei giardini opulenti per soirée ed eventi culturali. Musicisti suonavano melodie, e poeti recitavano versi che echeggiavano il lullare ritmico delle onde.

Echi del Passato

Nel corso dei secoli, la villa fu testimone dell'ascesa e della caduta degli imperi, eppure la sua silhouette duratura rimase incisa contro l'orizzonte costiero. Oggi, le rovine della villa si ergono come silenziose sentinelle, dando ai visitatori la possibilitá di immaginare gli echi delle risate romane, il tintinnio dei calici e i sussurri delle storie marittime che una volta hanno decorato le sale di questa illustre villa, creando un testamento vivente all'indelebile eredità di un'era passata.

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Saùco
Saùco si riferisce alla magnifica villa arroccata sulle scogliere della Baia del Saùco durante I giorni d'oro dell'Impero Romano. Lo splendido palazzo, che dominava l'incantevole porto di Tresino, fu testimone di racconti di opulenza, intrighi e dell'inestimabile bellezza della vita costiera. La villa era . . .
Architecture

La casa di campagna risale al 1884, è stata restaurata con cura e trasformata in 7 appartamenti confortevoli e prestigiosi con opzioni da 2 a 8 posti letto, combinando design tradizionale con servizi moderni.

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LEGNO DI CASTAGNO

Marmi e graniti costosi sono utilizzati nella decorazione, creando un'impressione ricca e raffinata, supportata da un'illuminazione incorporata appositamente selezionata.

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Contrada Starza 84048, Santa Maria Di Castellabate, Salerno
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